Tax Compliance

8 Maggio 2025: Patrizio Braccioni torna a Ferrara per una lezione sulla Tax Compliance, prendendo spunto dai sui ultimi scritti pubblicati su Bancaria.

Principali Temi Affrontati:

  1. Origini della Compliance Fiscale: Il documento ripercorre le origini della compliance fiscale, non solo come concetto normativo italiano, ma partendo dalle esperienze internazionali e dall'influenza di organismi come l'OCSE e la Banca d'Italia.
  2. Pianificazione Fiscale Aggressiva e Rischi: Si sottolinea il problema della pianificazione fiscale aggressiva, che erodere le basi imponibili e riduce il gettito fiscale, e la difficoltà nel distinguere operazioni legittime da quelle illegittime.
  3. La Disclosure come Strumento di Prevenzione: Viene evidenziato l'introduzione della disclosure (trasparenza e scambio di informazioni) come strumento per affrontare preventivamente le problematiche fiscali.
  4. Ruolo della Banca d'Italia e il Rischio Fiscale nel Settore Finanziario: Viene illustrato il ruolo cruciale della Banca d'Italia nel riconoscere il rischio fiscale come rischio critico per la stabilità finanziaria delle banche e nell'imporre la creazione di presidi specifici.
  5. Rischio Reputazionale: Si evidenzia l'importanza del rischio reputazionale nel settore finanziario e non solo, e come la compliance fiscale contribuisca a mitigarne gli effetti economici negativi.
  6. Il Code of Practice Inglese: Viene presentato il Code of Practice on Taxation for International Banks del 2009 come modello di riferimento per i regimi di compliance, evidenziandone i vantaggi in termini di chiusura del contenzioso e prevenzione degli accertamenti.
  7. Tax in the Boardroom: Si sottolinea l'importanza del principio "Tax in the Boardroom", ovvero il coinvolgimento della funzione fiscale a livello decisionale (Consiglio di Amministrazione) per garantire la consapevolezza dei rischi fiscali nelle scelte strategiche.
  8. Compliance Fiscale come Sistema di Controllo e Governance: Viene definita la compliance fiscale non solo come puntuale adempimento normativo, ma come un sistema più ampio di controllo e governance aziendale ("Tax Control Framework") volto alla rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale.
  9. Il Regime di Adempimento Collaborativo in Italia: Viene descritto il regime italiano dell'adempimento collaborativo, le sue basi normative e la sua evoluzione, le soglie di accesso, la necessità di un Tax Control Framework e i benefici per le imprese aderenti.
  10. Principio di Proporzionalità: Si evidenzia l'applicazione del principio di proporzionalità nell'implementazione dei regimi di compliance fiscale, adattando le strutture e i processi alle dimensioni e alla complessità delle imprese.
  11. Evoluzione del Ruolo del Professionista Fiscale: Viene discussa la necessità per i professionisti fiscali di ampliare le proprie competenze oltre la mera interpretazione normativa, includendo la valutazione dei processi interni e degli assetti organizzativi delle aziende.

Idee Chiave e Fatti Rilevanti:

  • La compliance fiscale non è un concetto nato in Italia, ma deriva da esperienze internazionali e dall'impulso di organismi come l'OCSE e la Banca d'Italia.
  • La Seoul Declaration del 2006 dell'OCSE ha stigmatizzato i rischi della pianificazione fiscale aggressiva.
  • L'idea di un diverso rapporto tra contribuenti (soprattutto grandi) e amministrazioni finanziarie, basato sulla trasparenza e la collaborazione, è stata promossa dall'OCSE a partire dal 2007-2009.
  • Il Regno Unito è stato pioniere nell'introduzione di sistemi di disclosure nel 2004, in particolare per le grandi banche.
  • La Banca d'Italia, con il 15º aggiornamento della circolare 263 del 2 luglio 2013, ha per la prima volta imposto alle banche di avere un presidio del rischio fiscale per garantire la stabilità del sistema finanziario.
  • "La preoccupazione della Banca d'Italia la stabilità del sistema finanziario." Il rischio fiscale può minare il patrimonio delle banche e danneggiare la loro reputazione.
  • "Nel mondo finanziario... la reputazione è un tema di rilevanza astronomica... La perdita della reputazione invece può essere letale."
  • Vieri Ceriani è stato una figura chiave nell'introduzione dei regimi di compliance fiscale in Italia, ispirandosi al modello inglese del Code of Practice.
  • Il decreto legislativo 5 agosto 2015 numero 128 ha introdotto in Italia il regime dell'adempimento collaborativo.
  • Il Code of Practice inglese del 2009 era un impegno reciproco tra le grandi istituzioni finanziarie londinesi e l'amministrazione finanziaria a essere trasparenti per avere certezza del diritto.
  • I vantaggi del Code of Practice inglese includevano la chiusura del contenzioso e la mancanza di nuovi accertamenti per le banche aderenti.
  • "Quindi l'esperienza materiale nel tempo fu che in 5 anni, dal 2009 al 20102, tutto il contenzioso della inglese andò a chiudersi, cioè tutto il contenzioso fu risolto e non ci furono nuovi accertamenti."
  • Il licenziamento di Day Warner, capo dell'amministrazione finanziaria inglese e presidente del Forum of Tax Administration dell'OCSE, è un esempio dei rischi legati a una eccessiva familiarità tra amministrazione finanziaria e contribuenti.
  • L'amministrazione finanziaria inglese (e presumibilmente anche quella italiana) valuta il rischio fiscale anche in base alla reputazione e al comportamento dei manager e dei consulenti delle imprese.
  • Il principio "Tax in the Boardroom" (Istanbul, 2010) promuove il coinvolgimento del Consiglio di Amministrazione nelle decisioni con impatti fiscali.
  • Il decreto ministeriale 29 aprile 2024 ha approvato il codice di condotta per i contribuenti aderenti al regime di adempimento collaborativo in Italia, che deve essere sottoscritto dai membri del Consiglio di Amministrazione.
  • La compliance fiscale è un processo "end to end" che richiede regole, processi, sistemi informativi, competenze e formazione per garantire il corretto adempimento degli obblighi fiscali.
  • "il puntuale corretto adempimento degli obblighi fiscali, degli obblighi tributari, non va preso in sé. Quello non è l'obiettivo, è il risultato di processi, di organizzazioni, di un di un assetto organizzativo, di una governance che alla fine portano al corretto puntuale adempimento dell'obbligo fiscale."
  • La prevenzione del rischio è un'attività in cui gli intermediari finanziari hanno una lunga storia e una solida esperienza, e i loro modelli di gestione del rischio vengono trasposti nell'ambito della compliance fiscale per le aziende industriali.
  • Il concetto di "Tax Control Framework" (TCF) è centrale nella compliance fiscale, rappresentando l'insieme di regole, processi e governance per rilevare, misurare, gestire e controllare il rischio fiscale.
  • Le linee guida dell'Agenzia delle Entrate del 10 gennaio 2025 estendono i concetti di controllo tipici degli intermediari finanziari (controlli di triplo livello) anche alle aziende industriali che aderiscono al regime di compliance.
  • Il regime di adempimento collaborativo in Italia richiede un fatturato minimo (attualmente 1 miliardo di euro, che scenderà a 500 milioni nel 2026 e a 100 milioni nel 2028) e la presenza di un Tax Control Framework ritenuto idoneo dall'Agenzia delle Entrate.
  • I benefici dell'adesione al regime includono l'esenzione totale dalle sanzioni tributarie per i rischi comunicati tempestivamente e, in molti casi, la non comunicazione giudiziaria ai fini del procedimento penale per infedele dichiarazione.
  • Il principio di proporzionalità garantisce che le strutture e i processi di compliance siano adeguati alle dimensioni delle imprese.
  • La compliance fiscale sta cambiando il ruolo del professionista fiscale, richiedendo una maggiore conoscenza dei processi interni delle aziende e un approccio più collaborativo con l'amministrazione finanziaria.
  • I regimi di compliance fiscale rappresentano un punto di svolta fondamentale nella riforma fiscale italiana, destinati a diventare il "pane quotidiano" per i futuri tributaristi.

Conclusioni:

La compliance fiscale, sebbene abbia una base normativa italiana, è un fenomeno profondamente radicato in esperienze e principi internazionali, con una forte influenza dal settore finanziario. Non si tratta solo di un corretto adempimento degli obblighi tributari, ma di un sistema di governance aziendale ("Tax Control Framework") che mira a prevenire il rischio fiscale attraverso la trasparenza, la collaborazione e la corretta gestione dei processi interni. L'evoluzione normativa italiana e l'approccio dell'Agenzia delle Entrate evidenziano l'importanza crescente di questo tema, destinato a coinvolgere un numero sempre maggiore di imprese e a trasformare il ruolo dei professionisti fiscali.